Svolgo la professione di Psicologo dal 1999.
Dal 2003, in qualità di Psicoterapeuta, effettuo trattamenti clinici individuali, di coppia e della famiglia, seguendo un approccio di tipo umanistico e relazionale.
L'approccio di tipo umanistico e relazionale implica che il terapeuta ha un atteggiamento osservativo, non giudicante, che si fonda su un profondo rispetto delle diversità e sulla fiducia nelle potenzialità di autorealizzazione e autoregolazione di ciascuno di noi; c'è poi una specifica attenzione del terapeuta alla relazione con il cliente, proprio nel momento stesso in cui la relazione si realizza, ciò al fine di aiutare il cliente a trovare risorse utili a superare blocchi e limitazioni.
Sono Sessuologo Clinico, avendo frequentato, presso Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata (AISPA), il corso "base", il corso "avanzato" e il corso di "perfezionamento in sessuologia clinica" (per un totale di 460 ore). I corsi sono riconosciuti dalla Federazione Italiana Sessuologia Scientifica (FISS).
Sono Terapeuta EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), avendo completato il training formativo ufficiale di base di 1° e 2° livello.
Ho particolare esperienza riguardo al tema delle relazioni di coppia e delle problematiche preadolescenziali e adolescenziali.
Progetto e realizzo corsi sulla comunicazione interpersonale e sulla gestione dei conflitti in ambito aziendale.
Mi sono laureato in Psicologia (indirizzo Psicologia clinica e di comunità) nel 1997. Ho effettuato il tirocinio annuale per l'esame di Stato presso Consultori Familiari privati e pubblici, collaborando alla progettazione di interventi formativi per operatori scolastici e operatori socio-sanitari, nonché alla progettazione di corsi di educazione alla salute sessuale nelle scuole medie inferiori e superiori.
Sono iscritto alla sezione A dell'Albo professionale degli Psicologi della Regione Veneto al n. 3132 dal 16/04/1999.
Mi sono specializzato in Psicoterapia nel 2003. Durante il corso di specializzazione in psicoterapia ho effettuato il tirocinio presso Consultori familiari
privati e pubblici, impegnandomi nell'osservazione clinica, partecipando alla discussione di casi specifici ed effettuando consulenze psicologiche, sotto supervisione psichiatrica e
psicoterapeutica. Ho intrapreso e concluso, inoltre, un percorso di Psicoterapia personale, come integrazione alla specializzazione in psicoterapia.
Sono socio "EMDR Italia" e socio "AISPA".
Durante il percorso di studi universitario, ho apprezzato particolarmente lo studio delle neuroscienze e della psicofisiologia, approfondendo per la tesi di laurea il rapporto tra processi attentivi ed emozioni. Per la tesi di specializzazione in psicoterapia, ho approfondito lo studio del concetto di Sé quale principio integrativo del comportamento umano.
I miei attuali interessi teorici sono rivolti alla relazione tra emozioni, rappresentazioni cognitive delle emozioni e processi motivazionali.
Ho collaborato con istituti scolastici superiori nell'ambito della prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo nella realtà scolastica.
Ho collaborato con un istituto scolastico per l'infanzia offrendo consulenze ai genitori per la risoluzione delle problematiche nella gestione dei rapporti con i figli, anche in seguito a separazione.
Nella mia tesi di laurea (1997) ho approfondito la relazione tra processi emozionali e processi cognitivi, in particolare quelli legati all'attenzione.
Poiché l'attenzione può essere spostata da una locazione spaziale ad un'altra (in assenza di movimenti oculari, cioè in modo non manifesto), attraverso processi di disancoraggio, spostamento e riancoraggio, ho cercato di capire se stimoli a contenuto emozionale siano capaci di "catturare" l'attenzione in misura maggiore rispetto a stimoli neutri, facilitando i processi di ancoraggio e inibendo quelli di disancoraggio.
Gli studi relativi a tale ipotesi si differenziano in base a due approcci: l'approccio cognitivista e quello psicofisiologico.
L'approccio cognitivista operazionalizza il costrutto di attenzione per mezzo di misure che richiedono una mediazione somatomotoria volontaria (tipici i tempi di reazione) e i paradigmi impiegati comportano un compito attentivo esplicito. L'approccio psicofisiologico, invece, utilizza misure più automatiche che coinvolgono risposte involontarie (tipicamente rappresentate dalle risposte psicofisiologiche di orienting) e i soggetti, generalmente, non sono coinvolti in compiti espliciti di spostamento dell'attenzione.
Entrambi gli approcci hanno permesso di ottenere risultati interessanti, sebbene non sempre coerenti con l'ipotesi esaminata. La combinazione dei risultati generali ottenuti attraverso i due modelli di studio porta ad una conclusione generale: alcune proprietà critiche di stimoli rilevanti per la sopravvivenza sembrano essere capaci di "catturare" automaticamente l'attenzione.
L'attenzione potrebbe essere rapidamente influenzata da stimoli significativi per l'individuo, grazie a strutture sottocorticali come l'amigdala capaci di attribuire significato emozionale alle stimolazioni e capaci di modulare il processamento dell'informazione a stadi molto precoci del processo percettivo. Ciò faciliterebbe un'eventuale successiva analisi volontaria e più dettagliata dello stimolo.
Scarica il terzo capitolo della mia tesi di laurea in psicologia, nel quale tratto la relazione tra attenzione ed emozione, analizzando il ruolo di strutture del cervello, come l'amigdala, capaci di modulare le risposte emozionali, in particolare quelle legate a stimoli minacciosi.
Nella mia tesi di specializzazione (2003) ho approfondito lo studio del concetto di Sé, quale principio integrativo del comportamento umano. In effetti, nell'analisi della costituzione e del funzionamento della personalità, dello stabilirsi dell’identità, della costruzione, ricerca, conoscenza ed espressione di sé (o del Sé), è necessario affrontare il tema centrale del rapporto fra l'individuo e il sociale, tra organismo e ambiente, tra "sé" e "altro-da-sé".
Nella tesi ho appunto analizzato come la Psicoanalisi e la Psicoterapia della Gestalt abbiano affrontato questa tematica. Dopo aver ricordato le principali teorizzazioni sul Sé in campo psicoanalitico e in psicoterapia della Gestalt, ho tentato una riflessione epistemologica, al fine di individuarne i fondamenti gnoseologici, soffermandomi poi, in particolare, sulla relazione terapeutica.
Scarica una parte del quarto capitolo della mia tesi di specializzazione in psicoterapia, che contiene una riflessione sui fondamenti epistemologici alla base dei due approcci.